domenica 19 giugno 2011

It will never end. O almeno, finché la neve non si sarà sciolta

Cos'è l'amicizia? Nulla. Non vedo amici. Nessuno ha amici. Tutti coloro che si fanno chiamare amici sono persone che formalmente si credono amici, ma in realtà non sono nulla. Sono solo una formalità.
L'amicizia è solo un altro nome
.
Una persona conosce un'altra persona, si chiamano conoscenti.
Si frequentano quasi sempre, si chiamano amici.

Forse ho frainteso il valore dell'amicizia? Millemila film e cartoni animati sull'amicizia e alla fine è solo un passatempo? Sì, è solo un passatempo. Non esiste quell'amicizia. Non può esistere.

Pensiamoci un po'.
Chiami amico una persona che vedi tutti giorni, diciamo "da sempre". Per qualche motivo, vi separate. Ed ecco che puff. Dove prima c'era un saluto, ora c'è solo un cenno.
Era amicizia?
Ti rendi simpatico. Fai ridere la gente. Ti sono tutti amici. Sei amico di tutti e di nessuno. E quando arriverà il momento in cui avrai bisogno di qualcosa di serio, non ci sarà nessuno a strapparti un sorriso. La simpatia è un gioco. Un gioco in cui devi far intendere alla gente che ti sta di fronte che essa sia in qualche modo superiore a te. Solo con questa beffa riesci a renderti simpatico.
Era amicizia?
C'è chi si rende amico di qualcuno solo per propri scopi. E alla fine ti lascia.
C'è gente che ti è amica solo perché non ha nient'altro di meglio da fare; ti reputa l'ultima carta. Vuole solo che il tempo passi in fretta.
C'è chi ti è amico solo perché non essendolo lascerebbe pensare che "i tuoi amici" siano dei mostri ad averti lasciato solo.
L'amicizia che diventa amore? Se era amore, non era amicizia. E si sa come va a finire, in un modo o nell'altro.
Tutto questo è amicizia?
Se sì, l'amicizia è una merda. Un grosso bidone di merda.
Eppure alla gente piace credere nell'amicizia. Ma si sa. Alla gente piace credere in tutto ciò che non esiste. Alla gente piace credere anche di poter credere

domenica 3 aprile 2011

Abbastanza

Potrei scrivere questo post in diversi modi. Potrei iniziare con "Salve, oggi vorrei parlarvi di cosa mi è successo [...]". Potrei riprendere il titolo con un "Ne ho abbastanza [...]"; o meglio ancora, passare al sodo dicendo che "Oggi ho letto Nietzsche, e sono giunto alla conclusione [...]".
Avevo l'imbarazzo della scelta e ho così deciso di cominciare in questo modo.
Ciò che mi spinge a scrivere è un argomento molto sensibile che non riguarda sicuramente solo me. Il fatto è che ormai ci sentiamo appesantiti dalle illusioni, dai sogni e dal passato. Ho appena letto un po' di Nietzsche, e direi che io e Friedrich ci intendiamo alla grande. Ciò che io stavo idealizzando in questi mesi, è già stato perfettamente "teorizzato" da lui. Quando ho letto quel trattato, mi sono sentito quasi superato, e non è stata la prima volta. Mi ricordo quando alle medie utilizzavo "trucchetti" di matematica inventati da me e scoprivo qualche tempo più tardi, che erano già stati inventati in passato. Ora come allora, mi sento bruciare.
Se ogni cosa, per quanto possa essere inutile, utile, blasfema, grande, piccola, santa è già stata compiuta e "firmata", ditemi a cosa serve struggersi per emergere come una nuova personalità nel mondo. Siamo davvero in una fase decadentistica, e forse la causa va cercata nel progresso. Sì certo, il progresso è positivo perché come una corda riesce a trascinare tutti coloro che stanno in basso verso i piani più alti. Ma forse è proprio lì il problema; è proprio nella conseguenza il problema. Perché così facendo, oggi tutti possono permettersi di essere un Dante, un Schopenhauer, un Cartesio e così via. Forse cambia il nome e il fatto che sei nato quasi 700 anni più tardi, ma puoi benissimo impersonare un Dante.
Per questo, ne ho quasi abbastanza di tutto. Ne ho abbastanza di esseri che mi assomigliano.
Tu, come i tuoi simili e anche come me (purtroppo), trovi una patetica soddisfazione e sicurezza nello rispecchiarti in un gruppo di persone. E più questo gruppo contiene persone, e più ti senti soddisfatto e spinto ad andare avanti. Tanto per fare un banale esempio, forse ti sarà già capitato a scuola di ottenere una grossa liberazione quando non eri stato l'unico a non aver fatto i compiti. Adesso prendete questo concetto ed estendetelo nello spazio (fuori da casa tua) e soprattutto nel tempo (Storia). Vi renderete conto di quanto siano corrotti e patetici i valori che seguite e difendete.
Mossi dal peso del passato, delle illusioni e dei vostri sogni, passate la vita cercando chissà cosa. E solo dopo averla trascorsa camminando e correndo vi accorgerete che la felicità era nel fermarsi e nel godersi la vista delle nuvole e delle montagne.

martedì 8 marzo 2011

Tensioni

Sono tanti i turbamenti che una sola persona può incontrare tutti i santi giorni. Basta una piccolissima scossa emotiva e tutto sembra ribaltarsi.
Quante volte mi sarà capitato di scoprire i veli dell'esistenza e soffrire di insonnia la notte? Quante volte ho preso potere con la luce del sole e quante volte sono rimasto immobile sotto le coperte mentre nell'oscurità accadeva di tutto?
La verità è questa: è tutto un freddo ologramma. Non esiste nulla.
Basta chiudere i propri occhi e cercare di visualizzare chi siamo. A quel punto vedremo il vuoto. Perché in realtà siamo vuoti; non siamo nulla. Al massimo ci immagineremo in relazione di ciò che siamo per gli altri.
Ma è solo un dannato vuoto.
Potremmo anche pensare di essere qualcosa per qualcuno... ma se ci guardiamo nel profondo, vedremo sempre il vuoto.
Eppure guardali. Sembrano felici. Hanno altri da seguire e altri da badare. Hanno una cerchia dei soliti amici con cui passare il tempo.
Ma questo tempo passerà e un bel giorno ne rimarrà solo la cenere
. Siamo nulla nella nullità.
Eppure se la matematica ci ha insegnato qualcosa è che tutto ha un suo ordine. Noi serviamo, ma non per conseguire il volere di qualche forza onnipotente o, peggio, per mandare avanti lo sporco lavoro di una triste società. Noi serviamo per chi si cela dietro l'ologramma. Ci stanno addestrando per i loro scopi? O forse siamo solo un pericoloso esperimento fallito abbandonato ai margini dell'universo?
Forse voi non esistete. Siete tutti nella mia malvagia testa, non esiste alcuno di voi. Sono il centro di tutto? Se sparisco, sparirete con me? Vedete, forse è davvero così.
L'uomo nasce e nei suoi primi anni di vita impara il linguaggio sensibile secondo i suoi strumenti.
Il bambino potrà anche visualizzare gli alberi non verdi ma arancioni, ma se imparerà a chiamare quell'arancione "verde", per lui sarà sempre verde e la morale comune rimarrà intaccata.
È tutto così illusorio. Viviamo in un ologramma in alta qualità, senza dubbio. E probabilmente la prova inconfutabile che dietro tutto ciò ci sia davvero qualcosa è il fatto che "quel qualcosa" non si sia mai fatto vedere. È questa la prova della loro esistenza e soprattutto è la prova che essi siano "intelligenti e superiori". Einstein la pensava allo stesso modo, ne sono sicuro. Forse egli intendeva forme di vita intelligenti extraterrestri, ma, a normali occhi, la differenza non è sostanziale.


Sono pensieri troppo contorti per essere scritti e spiegati integralmente; ma soprattutto sono troppo complessi per sperare che qualcuno ci possa capire. Inoltre non ho scritto nulla, solo piccoli cenni di tutto il pensiero. È troppo stancante, lo devo ammettere.
Devo prima imparare ad acquisire la comunicazione perfetta.

giovedì 24 febbraio 2011

Lettera a Kira_»

Lettera scritta il 16 febbraio 2011, giorno in cui l'omonima pagina ha chiuso i battenti. Questo che propongo è quello che doveva essere un mio commento in quella pagina. Doveva essere ma non ho fatto in tempo a cliccare sul maledetto "commenta" e la pagina è stata chiusa.
È qualcosa che è stato scritto quel giorno e a distanza di circa 8 giorni l'autore, me medesimo, potrebbe non riflettersi (e infatti non rileggerà nulla di quello che ha già scritto, e si scusa in anticipo per la carenza di stile o per la presenza di errori, se ce ne sono).
Buona Lettura


Innanzitutto penso che saranno pochissimi a leggere il mio commento, ma è meglio così.
Forse dovevo commentare il tuo ultimo link, ma in quella confusione sarebbe stato peggio. Porgo subito le mie scuse a chi si sentirà offeso nel mio commentare qui e non lì. Regalo un augurio di nuotare nella merda a chi sentirà bruciare il sedere.
Tornando al motivo principale del mio commento, ho sempre saputo quello che volevi dire. Ho capito verso chi ti indirizzavi e cosa non avresti voluto vedere. I tuoi link riuscivano a riflettere stati d'animo su un foglio bianco, in questo caso su uno schermo bianco e blu. Hai avuto una sensibilità grandissima nello scrivere e ti ringrazio. Ti ringrazio perché mi hai lasciato modo di pensare sui link e di vagare col pensiero. Ma purtroppo è accaduto di nuovo ed era prevedibile. La gente fa questo e altro. È ormai diventata una moda sembrare di essere anticonformisti e tirarsela perché distinguersi. E non riuscendoci perché TOTALMENTE INCAPACI, iniziano a copiare a destra e a manca. Come è successo a te, e non solo a te, credimi. La soluzione è semplice. Pensa ai contadini del 600 ed al problema dei topi. I topi mangiavano tutto ciò che trovavano e cercavano a tutti i costi cibi saporiti. Per far fronte a ciò, il contadino mise i cibi in posti alti, irraggiungibili dai topi. Così a loro non rimase che polvere. Come i contadini, anche tu dovrai spingere le tue creature verso l'alto, in modo tale che tutta questa merda non riesca ad arrivarci.
Purtroppo, è solo questo il mio consiglio e forse senza abbellimenti vari allo stile, sembrerà contorto.
La miglior arma in questi casi è ridere della loro ignoranza. Sì, perché potranno essere anche acculturati, arricchiti, famosi, ma rimangono ignoranti. Tutta feccia limitata e superficiale che ignora e pretende anche la medaglia.
Mi dispiace che hai deciso di chiudere la pagina per colpa loro, ma come ho detto prima, era prevedibile. Sei fra i pochi degni di riguardo su Facebook, e probabilmente è un iperbole (dato il numero di persone presenti dire "pochi" è troppo). Spero tu capisca cosa abbia voluto dire, e se ti ho solo fatto perdere tempo, mi scuso. Ma ricorda, è inutile cercare di pulire il fango con altra acqua. È una guerra persa in partenza

lunedì 17 gennaio 2011

Pensando pensando pensando

Cosa ci vuole per pensare?
Forse un foglio bianco, un umore non sereno e un briciolo di ambizione.
Ci vorrà concetrazione?
No, ci si concentra nei compiti e quindi (detta alla filosofica) quando siamo semplici strumenti meccanici con l'aspetto di gambe e braccia.
Pensare è da umani
, ed essere umani significa essere superiori agli strumenti ammettendo sempre e comunque qualcosa di superiore.
Chi è disaccordo, è "soltanto" inferiore... o superiore. Oh, non gonfiarti, non sto parlando di te.
E comunque, parlare di superiorità è inutile, dovresti cercare di capire cosa ho scritto e non solo leggerlo. Per ciò, ti conviene pensare.
Se invece riesci a capire, mi congratulo con te. Come premio ti regalo la consapevolezza di dover morire un giorno e la malinconia della solitudine "ideale" finché il giorno non sarà arrivato.
Tu che almeno pensi e capisci, ricorda che la gente non muore solo per malattie, vecchiaia e incidenti. Una persona muore quando ormai perde qualsiasi cenno di umanità, quando finisce di imparare, quando ogni cosa non ha più segreti, quando tutto è così vano e inutile. Si muore così, e non c'è peggior omicidio che dimenticare una persona. Non c'è peggior suicidio che cercare di nascondersi e cancellare ogni ricordo brutto o bello che sia di noi e degli altri.
Questo è tutto.

Comunque, volevo e dovevo parlare di altro xD
Stavo pensando (prima prima quando non stavo dilagando troppo) cosa accadrebbe se un mio "me" dal passato verrebbe qui a vedere dove sono arrivato e cosa sono ora.
Ma potrebbe mai immaginarmi in queste situazioni? Mi troverebbe con un iPhone in mano e delle cuffie very beautiful in testa (nota per il lettore: all'epoca ero stregato da queste cose.). Ahahah. Se ci parlassi, mi prenderebbe a testate. Dovevo essere qualcun altro secondo il mio "me" di 10 anni fa, dovevo fare chissà che cosa. Tutti i miei pensieri, ambizioni, sogni da bambino... Tutti dimenticati. Quando avevo 10 anni ero davvero intelligente. Un essere superiore. Ma la società mi ha corrotto e ora "sono" qualcuno che non dovevo "essere". Forse prima ero un essere che di regole civili non ne aveva, ma avevo intelligenza, tantissima. Più di adesso, assolutamente.
Mi rimpiango xD