giovedì 8 marzo 2012

Il baratro

Il tempo alimenterà la tua fiamma.
Non basteranno le lacrime a spegnerla.
Ti consumerà nei ricordi.
E le tue voglie si scioglieranno in cenere
4 righe, 4 frasi, 4 pensieri. Tutto qui. Ho trasformato 20 minuti della mia vita a metter su 140 caratteri. 140 minuscoli segni fatti da combinazioni di 21 lettere diverse. Ma saranno solo lettere e punti? Forse dietro quelle parole si nasconde l'ebrezza di aver lasciato il segno. Sì, perché quando uno scrive, o almeno, quando IO scrivo cerco di lasciare un pezzo di me in quella pagina di carta bianca. E la mia massima aspirazione e speranza è nel sapere che quel pezzo di me è riuscito ad entrare nella testa di chi legge. Forse in pochi l'avranno capito, ma toccare il profondo di una persona è un modo di accarezzarla, di avvicinarla. Sentirsi persi nel vuoto è un sentimento tipico di molti esseri umani. Ma sapere che in quell'immenso vuoto non si è soli, che qualcun altro è lì come noi a lasciarsi masticare dalla solitudine, ci fa capire che in fin dei conti non siamo noi ad essere sbagliati. Per questo ci lasciamo cullare dalle parole e non vediamo l'ora di poter condividere NOI STESSI. Perché siamo NOI gli sconosciuti. Ognuno aspetta una persona, il proprio salvatore a cui poter confidare e scaricare tutto. Beh, il salvatore è in ognuno di noi. Dobbiamo conoscerci meglio; devo conoscermi meglio. Perché conoscersi è il primo grande passo verso il conoscere gli altri. Il primo vero salto fuori dal baratro.
Ma sembra non bastare... la superficialità ci ferma. La superficialità è una liscia parete quasi impossibile da scavalcare. E lo sapete benissimo, perché anch'io, sebbene c'è chi mi reputa una persona profonda, risento troppo della superficialità. Molte volte mi faccio giudice delle sole apparenze. Se una persona mi mostra dei lati che non accetto, tendo a cambiare radicalmente opinione su di essa. Come se i difetti superassero di gran lunga i pregi. È una parte di me che odio e che non riesco a sopprimere. Per questo cerco di non approfondire troppo i rapporti, per paura di poterli troncare (è successo una miriade di volte). Ma un lato positivo c'è. Conosco persone che hanno superato il test di questo mio "sporco-giudice" (lo chiamo così) e devo dire che non mi hanno mai deluso. Comunque vada sono sempre lì. E poi... c'è chi è entrata senza bussare nei miei pensieri... ma questa è un'altra storia, un'altra diversa storia. Perché è entrata, ma in realtà non c'è. Non ho il coraggio di svuotarmi di lei, non ci riesco.
Ebbene è così. Ci si libera davanti ad un computer sperando nell'esistenza di qualche lettore. Come dicevo prima, sapere che al mondo esiste qualcuno in grado di capirti e in grado di cacciar fuori il meglio di te, ti riempie semplicemente l'anima di gioia. Non sai cos'è la gioia? Hai presente quella sensazione che dalla pancia saliva nella gola e che sentivi da bambino ogni volta che scartavi un regalo, ogni volta che i tuoi desideri, per quanto semplici e banali, diventavano realtà? Hai presente quella sensazione di farfalle allo stomaco quando l'hai vista la prima volta? Hai presente il tuo sorriso spontaneo quando vedi/pensi quella persona oppure quando rivedi un caro amico? Quella è la gioia e questi sono solo piccoli esempi.

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